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Dalla saggezza animale la consapevolezza dell’impermanenza della vita


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Duilio, micio europeo tigrato bianco e grigio, benvoluto e noto a me per le sue doti di contemplatore della natura, prudente sul territorio, amante di deliziosi riposini sul letto e della notte, foriera di incontri sconosciuti agli occhi umani, mi ha sempre stupito e da ultimo per un meraviglioso episodio che desidero raccontare.


Fine 2022, da non molto sapevo che i miei storici vicini di casa avevano preso la decisione di trasferirsi portando con loro Micio, compagno di viaggio da circa tre lustri: gatto mite e tranquillo ben tollerante dei frizzi di gioventù dei miei pelosi, a formare sostanzialmente e da sempre un armonioso e pacifico gruppo.


Micio in autunno inizia a non star bene, acciacchi di vecchiaia che via via si aggravano; chiamata in aiuto dai suoi umani, quello che ho potuto offrire loro sono state lunghe chiacchierate ricordando la gioventù di Micio, il suo arrivo in famiglia, ascolto e qualche suggerimento.


Molto di più ha saputo invece dare Duilio, mostrando la sua essenza di guerriero valoroso.

Mi sono rivolta a lui e con naturalezza gli ho semplicemente chiesto, qualora se la sentisse, di stare vicino a Micio in quelli che sembravano essere oramai gli ultimi giorni della sua vita terrena… dico sembravano perché talmente grande è il mistero della morte che non è possibile fare altro che stare accanto…


Ed è quello che ha fatto Duilio che ha risposto prontamente alla mia richiesta, facendo visita discreta e quotidiana a Micio e con lui il dolce Duetto che lo ha seguito: entrambi hanno addirittura guidato Micio verso casa a seguito di un anomalo allontanamento che avrebbe preceduto il suo passaggio sul Ponte dell’Arcobaleno.


Piacevoli e discrete presenze davanti alla porta finestra del salotto dei miei vicini oltre la quale riposava Micio, Duilio e Duetto hanno portato sollievo anche ai suoi umani che puntualmente mi aggiornavano circa le loro visite, quasi sollevati, alleggeriti.


Questi appuntamenti sono continuati fino a quanto ho comunicato a Duilio che Micio era volato via e che anche lui poteva riposarsi e così fu: il guerriero si riposò, steso sul coperchio dell’acquario di casa, stanco e provato emotivamente, dormì preso da un sonno profondo e ristoratore.


In me scaturisce inevitabile la riflessione sulla capacità degli animali di accettare l’impermanenza della vita, di saper STARE nelle difficoltà, semplicemente e con tutta la loro saggezza: esseri connessi alle forze evolutive dell’universo, nell’accettazione delle sue leggi e della ciclicità della vita che trova senso e compimento nell’estremo passaggio. Eppure, allo stesso tempo, creature legate all’umano alla cui attenzione portano con garbo e delicatezza limiti e possibilità e invitano all’accoglienza.


A noi, che tante volte fuggiamo, gli animali mostrano la loro straordinaria capacità di esserci con naturalezza nelle più diverse situazioni, specialmente quelle dolorose che, a saperle vivere, si rivelano davvero catartiche, ricche di amore e fautrici di intima evoluzione.


A noi, che tanto parliamo, gli animali mostrano come, con agire morbido e sincero, si possa essere solidali secondo le proprie forze nel solo segno dell’amore.

A noi, infine, gli animali mostrano come l’ascolto autentico, che dall’udito passa attraverso il cuore, si concretizza in azioni, in gesti unici.


E noi, come dire, da osservatori e ascoltatori puri, siamo chiamati a chiudere il cerchio della relazione con loro: poniamo attenzione alle parole che pronunciamo, a quanto ciò che diciamo arriva in profondità e poi proviamo ad espandere questa esperienza con i nostri simili.


La vita talvolta ci chiede un volo leggero nella tempesta e gli animali siano nostre guide e maestri.


Un abbraccio Lucia Toffoli

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