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Meditare con gli Animali

Aggiornamento: 16 apr 2021

Ascolta l'articolo nel Podcast di Impronte ▶️


Nel corso dei secoli la meditazione è diventata uno strumento accessibile a tanti, e le forme per meditare sono differenti, variegate e possiamo davvero scoprire quale fa per noi, se vogliamo cominciare o continuare sulla via di questa pratica.


Meditare non è solo stare seduti e chiudere gli occhi portando l’attenzione al nostro mondo interiore, al corpo… questo è uno step, forse il più noto a cui la meditazione ci permette di accedere.


Meditare è stare con, essere presenti, lasciar accadere, non forzare le cose, trasformarle, respirare, respirarci dentro, accedere ai corpi sottili del nostro essere e della vita, è essere consapevoli di ciò che siamo e che ci circonda, è essere al contempo rilassati, nella quiete, nel qui ed ora.


E’ una pratica, un allenamento a far risvegliare i muscoli del silenzio, a irrorarli di quiete e accettazione, a far fluire i fiumi di emozioni e contemplare i sentimenti più sublimi; è ascoltare, sapersi ascoltare e attraverso quell’ascolto praticare l’amore e l’accettazione, la meraviglia... per sé, per l’altro, per il nostro animale. E’ accedere all’istinto, all’intuizione, all’immaginazione, farsi vuoto per riempirsi di creatività e pensiero; è guidare la mente che ha bisogno del suo cocchiere per dirigere le forze che ci abitano.


E’ imparare ad essere sovrani del nostro territorio interiore cosi vasto e a volte impercettibile; è aumentare la capacità dei sensi di percepire e la potenza del cuore di sentire e custodire.


Meditare è un esercizio quotidiano che gli animali ci mostrano come fare. A noi è richiesto un atto di volontà per poter accedere ai benefici che questa pratica ci porta; per loro è un atto di spontaneità, di fusione con la vita stessa.


Vedo il mio cane silente che scruta l’orizzonte, in una posizione comoda, forse sul ciuffo d’erba migliore, o il suo preferito. Quando osservo il mio animale stare, nel suo essere, il tempo lineare si fonde con la circolarità dei battiti, dei profumi, delle sensazioni, dei pensieri che a poco a poco si fermano, si assottigliano sempre più fino a diventare come nuvole, che passano, ma non lasciano traccia, non mi distolgono dallo sguardo d’insieme e anzi lo rendono possibile. Sento una pace e una beatitudine che nascono dallo stare ad osservare, a contemplare la sua natura, che non mi stanca mai, che sembra eterna. Mi apre al desiderio dell’eternità, dell’unità, mi fa atterrare nella delicata impermanenza delle cose.

Cosi mi accorgo dell’esistenza; di quella di un ciuffo d’erba, di un fiore, di un’impronta, dei movimenti di un cucciolo, di un micio che si stiracchia, di uno sbadiglio, di una passeggiata insieme.


Stare mentre cammino con il mio animale è respirare ad ogni passo, sentire la terra sotto i miei piedi, sentire il ritmo che fa di noi due un’unica sinfonia, è osservare i colori, e smettere, smettere di pensare a cosa fare. E’ ascoltare.

E’ essere presenti, determinati ad ogni passo, scegliere accuratamente le strade e le pause, dove fermarsi, dove accelerare. E’ essere in ogni scelta.

E’ anche affidarsi alla sua natura, alla sua capacità di guidarmi, quando i passi si fanno stanchi, incerti e abbiamo perso la nostra guida interiore; allora meditare è fluire con, essere resilienti e cogliere i colori di questa scia alla quale scegliamo di affidarci perché abbiamo fiducia nella sua fedele coerenza alla natura di ogni cosa nel grande disegno della vita.


Ma non ne ho di tempo per meditare! Eppure il tempo di quegli attimi in cui seppur brevi ci fermiamo a meditare ci porta un tempo pieno, delicato, profumato, vitale che inebria d’assoluto ogni altro istante.


Meditare è far tesoro di momenti preziosi.


Che sia in una passeggiata, o sul divano, mentre osservo l’animale che vive con me, mentre gli preparo il cibo o scelgo la cosa migliore per lui, o penso a come la sua presenza mi ha reso migliore, o ha reso difficile in parte il mio cammino con nuovi ostacoli, dove l’ha arricchito, ecco che attraverso la riflessione, io medito. E lui con me.


Gli animali amano gli spazi di quiete e di calma in cui si ricrea un ambiente per sentire, per stare con; si avvicinano naturalmente, spontaneamente a noi quando vogliono essere presenti con noi a queste pratiche.


Come loro ci possono offrire i modi per imparare a meditare anche noi possiamo offrire loro questi spazi di benessere e quiete, ricchi della nostra spiritualità, della nostra amorevole attenzione, della nostra volontà e capacità di essere e imparare ad essere ogni giorno più umani.


Il silenzio ci porta ad accedere a quelle voci dentro di noi che ci parlano attraverso i linguaggi dell’anima. Nell’eco di quelle voci si rivelano spazi sconfinati e orizzonti, profondità e scenari di bellezza e verità a cui gli animali ci invitano ogni giorno ad accedere, con umiltà e gentile amore.


Quando accediamo a questo linguaggio dell’anima e ci esprimiamo attraverso di esso abbiamo la possibilità di incontrare il nostro animale e di tessere un dialogo profondo con lui che ci nutre e vivifica profondamente.


Di Tatiana Vecchiato

Tuning in with Nature

Holistic Healing Arts for Self Discovery

Arti per il Benessere in Armonia con la Natura

Perché così tante persone trovano incantevoli gli animali?

Perché la loro essenza – il loro essere- non è alterata dalla mente, come lo è nella maggior parte degli uomini. E ogni volta che sentiamo l’Essenza in un altro, la sentiamo anche in noi stessi.

Poiché cani e gatti vivono ancora un originale stato di connessione con l’Essere, possono aiutaci a recuperarlo.

Quando lo facciamo, nel nostro caso, questo stato originale si approfondisce e si trasforma in consapevolezza.

Guardate un albero, un fiore, un animale. Portate uno sguardo di quieta consapevolezza su di esso, come ancora è, quanto è profondamente radicato nell’ Essere!

Consentite alla natura di insegnarvi… l’Essere.

Eckhart Tolle, “Guardiani dell’Essere”



“Si perviene ai livelli più profondi dell’esistere solo mediante il silenzio, perché è solo il silenzio che ci consente di scavare dentro di noi.”

Vito Mancuso

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