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Cani e Vacanze... Relax secondo Natura


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Un’immagine scelta dal mio album ed è inevitabile un tuffo nel passato, eppure sono sveglia! Sono nel qui e ora, strano… così come accade nel Quarto Spazi-Ale mi ritrovo in un'altra dimensione, dove i contorni del ricordo di un’esperienza vissuta sfumano nel sogno.

E’ la mia madeleine di Proust: la memoria che scaturisce da una foto, da un breve video…

E così, eccolo ed eccoci…


Un borgo in Carnia, Preone, nell’Alta Val Tagliamento, poco più di duecento abitanti a poco più di 450 slm, isolato quel tanto che basta per godere appieno della sua natura: i boschi, le vette tutt’intorno e le acque torrentizie dell’ Arzino con le sue cascate.


Metti ai margini di questo abitato, a ridosso del letto del Tagliamento, un piccolo villaggio composto da casette di legno realizzate nel 1976 per ospitare la popolazione dopo il  disastroso sisma e poi convertite ad alloggi per turisti.


Metti il gestore: malgaro autentico d’altri tempi che ben si connette con quel mondo perché a esso appartiene, lì sono le sue radici.


Metti la semplicità del luogo, dove l’essenziale risponde alle mie necessità: tranquillità e accoglienza verso gli animali che viaggiano con me.

Metti un’intuizione: un piccolo chalet per una vacanza semplice con i cani, Zeus, il meraviglioso Alano arlecchino del mio compagno e Ugo il mio Basset Hound furbetto.

Riuscite a vederlo come l’ho vissuto e visto io?


Svolto la curva che ci porta in paese, e lì sulla sinistra un crocchio di anziani, i pochi del posto, seduti per un giro di carte e due chiacchiere, appoggiati per abitudine al loro bastone nel piccolo angolo esterno dell’osteria. A ogni passaggio sono lì, a indicarci la via e con un immancabile cenno del capo, in friulano, ci rivolgono il tipico saluto ‘mandi’: dal latino e dal ladino Mana Deus o Manus Dei: ‘ti accompagni il Signore’.


E poi, poche centinaia di metri più in là, si apre il borgo: casette di legno tinteggiate, fioriere con gerani rossi sulla balaustra all’ingresso, un patio per godere dei momenti conviviali, protetto da tende dal tessuto grezzo che ben si addicono al luogo e al contesto, null’altro occorre.


Zeus che prende posto sul prato erboso antistante e beneficia della frescura del verde oppure Ugo che da buon segugio dal fiuto infallibile, rincorre da subito il suo naso; per limitare le sue scorribande mi ritrovo a montare al volo un cancello di legno opportunamente portato da casa.


Nel piccolo ma adeguato soggiorno, il divanetto, se non già occupato, so che non sarà per me: Ugo troverà sicuramente il modo di salire per sonnecchiare un po’ e a me spetterà la sedia impagliata.

Va bene così: ciò che conta è che tutti stiano bene, in fondo so che sono con chi conta per me.


La stanzetta con i letti a castello diventa un piccolo magazzino e deposito per viveri, valigie e attrezzatura da viaggio, trasportino compreso e mi rendo conto che i bagagli per gli animali sono più numerosi dei nostri, ma va bene così: siamo con chi conta per noi.

Organizzo il frigo per ospitare i pasti per i nostri cani e poi per noi nella piccola ma confortevole cucina. Prima di coricarmi, stendo a terra un leggero lenzuolo perché so che altrimenti il ticchettio delle unghie di Ugo sulle assi di legno del pavimento mi terrà sveglia.

Cala la sera tutti dormiamo, umani e animali.


Le giornate sono scandite da tranquillità e pace. Brevi e leggere passeggiate fino al fiume o nei prati verdi tenendo conto delle forze di Zeus già in età; con Ugo si va al lago e so che spetta a me entrare in acqua per prima, solo allora Ugo mi segue: pochi centimetri dalla riva ed è già immerso fino al gomito, se di un cane si può dire. E’ un’immagine che mi fa sempre sorridere; ma lui va e nuota, si rinfresca e si stanca e poi con pazienza lo carico in macchina per il rientro.


Facciamo conoscenza con i vicini di chalet: piacevoli conversazioni con una coppia mentre Zeus con innate calma e pazienza e ben sorvegliato dal mio compagno, veglia sui due bambini attratti dalla sua maestosità.


I leggeri dislivelli che affrontiamo, anche solo percorrere le strade sterrate e non del paese, rinforzano i muscoli di Ugo e Zeus e i nostri; l’aria frizzante del mattino solletica le narici e i profumi sono quelli della montagna, della resina degli alberi e dell’erba dei verdi pendii adagiata a terra dopo un recente sfalcio, necessariamente eseguito a mano.

Quanti ricordi scaturiti da una foto!

Torno nel mio presente: sono trascorsi tanti anni dalla primavera e dall’autunno del 2007 e mi stupisco ancora di quanto siano nitidi, chiari, ben definiti nella mia mente.


E’ passato molto tempo e Zeus e Ugo sono volati via rispettivamente nel 2008 e nel 2016, ma sono stati accanto a me e al mio compagno fedelmente e tante sono state le avventure vissute, come quella appena narrata.


La certezza che abbiamo condiviso moltissimo supera l’inevitabile tristezza per il loro non esserci.


Vivete accanto ai vostri animali; si può condividere una vacanza anche solo di pochi giorni trovando la giusta modalità per tutti.

Noi lo abbiamo fatto ed è stato meraviglioso!


Di Lucia Toffoli


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