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L'Incontro

Aggiornamento: 22 nov 2020


“Gli incontri della vita sono un grande mistero. Con alcune persone condividiamo la buona e la cattiva sorte, altre non le conosciamo nemmeno. Contemporaneamente abbiamo il sentimento di vivere in compagnia di tutto il resto dell'umanità, e perciò non siamo mai del tutto soli.

È straordinaria la varietà delle relazioni umane, così dinamica nelle sue forme, che ci fa attori del grande teatro della vita. E per di più i rapporti umani mutano di epoca in epoca, proprio perché l’evoluzione umana va avanti e trasforma, nel suo procedere, tutti i suoi scenari.

Oggi, per esempio, i rapporti fra gli esseri umani sono meno spontanei e meno armonici: è come se tutti avessimo perso le capacità innate d’orientamento che una volta guidavano gli incontri. Diventa sempre più difficile stabilire rapporti autentici, intensi e anche duraturi, basandosi sulla pura naturalezza.”

[...]

- Pietro Archiati

Gli incontri con gli Animali, ci guidano verso quest’arte antica dell’incontro, nuovamente con rinnovato istinto e intuizione; quasi a colpo sicuro scegliamo l’animale che vorremmo ci accompagnasse sul sentiero della nostra vita e quella scelta si rivela, passo dopo passo, sempre più coerente con quello che sono e mi mostra, al di là di ogni idea di quello che penso di essere, chi sono davvero io.

Gli animali con le loro forme comunicative, un orecchio alzato, una coda scodinzolante, con lo sguardo penetrante e incisivo ci dicono subito quale comunicazione intercorre tra noi; e si comprende subito che la sua relazione, quella dell’animale è con l’anima-le che è in noi. L’animale ci incontra senza schemi e pregiudizi, senza proiezioni, senza manipolazioni; risponde alla nostra voce interiore ad ogni incontro.

Questo comunicare dell’animale con noi è un processo di unificazione, che coglie l’unità di quello che siamo e ce la rimanda convergendo quell’unità verso un punto centrale che noi riconosciamo come profondamente vero.

Questo incontro d’amore che ci offre l’animale è una totale assenza di giudizio, di separazione; è un pulsare ritmico del suo vivere con il mio, una compresenza nel qui ed ora, un’accettazione completa, un essere nelle cose con me, è un essere nel Noi, e questa dimensione dell’incontro è per noi umani un’occasione speciale, di espansione della nostra coscienza, di quello che siamo, intimamente.

Il silenzio da cui l’animale trae la sua coerenza e trasparenza nell’incontro, guidato dai suoi sensi nella quiete dei suoni, è per noi oggi un orizzonte da raggiungere con la pratica, con la meditazione, con il rallentare, con l’essere con, prima dell’essere per fare…

Quando siamo nel silenzio, e siamo con, l’attenzione che diamo a noi stessi e all’altro è totale, non parziale e questa attenzione è un’esperienza di disciplina, di silenzio interiore, di sacrificio, nel senso di stare in quello che abbiamo scelto in quel momento, mettendo da parte per un po’ tutto il resto per far si che l’incontro sia totale, sincero e dia un senso di unità e di rigenerazione, e soprattutto trasmetta all’altro da me un senso profondo del nostro incontro.

A volte scegliamo di non mostrare i nostri sentimenti totalmente agli animali.... abbiamo timore di coinvolgerli pienamente nella nostra vita. Eppure quando loro ci incontrano, per un attimo o per ore, leggono silenziosamente i nostri moti interiori e ne sono compresenti;

allora rendere evidenti i nostri sentimenti e le nostre emozioni verso la vita anche a loro permette un incontro solidale, autentico, uno scambio co-creativo che genera una nuova scoperta di noi stessi a noi stessi e all’altro.

Nell’incontro con gli animali percepiamo che la nostra storia passata o il nostro futuro non interferiscono nel loro stare con noi; se anche noi calmiamo la mente, che il più delle volte dimora nel passato o nel futuro e faticosamente sta nel presente, allora anche noi stiamo nell’incontro con una presenza regale, come quella che ci viene insegnata dai nostri animali.

A volte abbiamo l’impressione stando accanto alle persone di essere cosi lontani, seppur fisicamente vicini e viceversa. A volte penso capiti anche a loro di sentirci lontani, quando invece siamo li a pochi battiti dal loro cuore.

E’ deliziosamente vero che in questi tempi di distanziamenti sociali, culturali, emozionali, fisici, gli animali ci guidano nell’arte dell’incontro e ci tengono vicini alla radice del senso dell’incontro e lo fanno in un modo, ora a noi meno consueto, che è quello del contatto. Un musetto appoggiato sulla nostra gamba, o sul palmo della mano, una zampa nella nostra mano, uno sguardo intenso e stabile verso di noi, una leccata, un saltarci addosso sono movimenti di incontro che attraverso la nostra pelle accedono profondamente alla nostra essenza e ci ricolmano di amore e dell’esperienza unica e guaritrice dell’essere visti, accolti, amati e onorati per quello che siamo qui, ora, senza se e senza ma.

Il nostro compito più grande è forse quello di ri-allenarci all’arte dell’incontro per recuperare un’arte antica e renderla più viva che mai, proprio oggi che come dice Archiati l’incontro si fa sempre meno spontaneo, intuitivo ed istintivo. Lasciamoci guidare dagli animali per incontrarci davvero, per lasciare andare le difese che abbiamo costruito o abbiamo appreso come status quo, rimettiamole in gioco, e ri-affidiamoci al contatto, alla presenza, al silenzio, all’ascolto per incontrarci davvero e incontrare l’altro.

Di Tatiana Vecchiato

Tuning in with Nature

Holistic Healing Arts for Self Discovery

Arti per il Benessere in Armonia con la Natura


PRATICA:

In questo periodo di vacanza, alla fine di ogni giornata, annota un momento di contatto con il tuo Anima-le che sia stato anche un autentico momento d'Incontro dove tu eri in relazione con lui con tutto te stesso. Quanto sei riuscito a stare in quell'Incontro?

Quali emozioni ti ha suscitato?

Annota se, con il passare dei giorni, il tempo dedicato ai momenti d'Incontro autentico si è ampliato.

Quale nutrimento ne ricevi?



LIBRI D'ISPIRAZIONE:


L'arte dell'Incontro di Pietro Archiati


La vita è l'arte dell'incontro, Atti del 2° convegno nazionale, Istituto Internazionale di Psicosintesi Educativa




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