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Lo Psicodramma Classico questo sconosciuto

Aggiornamento: 25 apr 2021

Parte prima

di Paola Fulgini


Quando cinque anni fa decisi di intraprendere la scuola di psicodramma classico non avrei mai immaginato di iniziare un viaggio così affascinante ma, allo stesso tempo, così articolato e complesso, che mi avrebbe arricchita e messa anche molto in crisi.


La comunicazione verbale, il pensiero, il ragionamento sono elementi per me imprescindibili, che mi sono appartenuti da subito con estrema fluidità. Mia mamma spesso raccontava che a poco più di 2 anni intrattenevo, con le mie chiacchiere, i clienti ospiti presso la pensione dei nonni, ad Asmara, mia città natale, sita sull’altipiano eritreo.


Ad un certo punto della mia biografia, molti anni dopo, qualcosa è scattato, una parte profonda di me ha sentito la spinta ad intraprendere una formazione che ha nell’AZIONE il suo caposaldo.

Non poter più contare sulle mie principali doti e risorse, per svilupparne altre che mi appartenevano meno, ma che nella conduzione di una sessione diventavano indispensabili, è stato ed è tutt’ora per me una grande sfida e una straordinaria conquista.


Perché vi racconto tutto questo? Perché uno degli aspetti che caratterizzano lo Psicodramma, ideato da J.L. Moreno, intorno al 1920, è propri l’interesse per le storie personali e il primato della soggettività dei singoli individui che si incontrano e condivido tratti della loro biografia, che nel nostro caso comprende anche la presenza degli Anima-li che, per più o meno tempo, ci hanno accompagnati e ci accompagnano.


Spesso la parola Psicodramma, ci mette in allerta, ci porta a pensare a qualcosa di tragico, di pesante, di negativo. Se andiamo invece a vedere il significato etimologico della parola, si apre davanti a noi uno scenario differente. Dal greco: psyche = anima e drama = azione, possiamo arrivare a quello che a me piace definire: l’ANIMA IN AZIONE. Qualcosa che ci collega molto alla possibilità di trasformare, in prima persona, la nostra realtà, continuando a sognarne e a crearne una più consona a noi stessi.


A questo proposito, parlando di biografie e di storie personali, un aneddoto che si racconta su J.L. Moreno (nato a Bucarest nel 1889 e morto a Beacon nel 1974) è che un giorno, in qualità di studente che da filosofia era passato a medicina (era il 1912), assistette ad una lezione di Freud al termine della quale gli si avvicinò presentandosi. Freud grande pensatore, ma uomo piuttosto introverso e schivo, gli chiese di cosa si occupasse e Moreno, personaggio estroverso ed esuberante, con il disincanto di chi sente il suo spirito andare, gli disse: “Ebbene, dottor Freud, io comincio dove lei finisce. Lei incontra le persone nel setting artificiale del suo ufficio. Io le incontro nelle strade e nelle loro case, nel loro ambiente. Lei analizza i loro sogni. Io do loro il coraggio di sognare ancora...”


Tutto questo mi porta anche a dire che lo Psicodramma Classico, prima ancora di essere una metodologia ideata da Moreno a partire dalle esperienze teatrali, è un modo di interpretare e vivere la vita.


Nelle sessioni e nei seminari esperienziali di psicodramma, protagonista è il gruppo in cui si realizza l'incontro autentico tra le persone che, nel nostro caso, vivono o hanno vissuto con un Anima-le. La proposta favorisce la conoscenza di sé e la crescita interiore a partire dal mettere in scena ed approfondire situazioni ed esperienze vissute, che potranno essere osservate anche da altri punti di vista. Un’esperienza di condivisione che mette i partecipanti in contatto con le proprie emozioni, che sono il canale privilegiato di comunicazione con gli Animali.

Molti atri aspetti legano lo psicodramma alle caratteristiche proprie degli Anima-li.

Di questo avrò il piacere di parlarvi in un prossimo articolo.


Dott.sa Paola Fulgini esperta in Psicodramma Classico.

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