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Mirtillo V(i)0la come farfalla

Ascolta l'articolo dalla voce di Lucia sul podcast  >>


Sei arrivato a casa nostra, prima ancora di metterci zampa, e sei ancora qui anche se in altra forma.

Ti sei posato con la leggerezza di una farfalla e il tuo spirito, i tuoi insegnamenti permangono ancora.

Mio, è stato il compito e l’onore di scegliere il nome per te, così che tu fossi davvero unico per noi.

Di te mi ha colpito subito il colore dei polpastrelli che io chiamo ‘gommini’, un delicato violetto, come il riflesso del pelo grigio e in perfetta armonia con le sfumature rosa delle orecchie: dunque non potevi essere che Mirtillo Viola.


Frutto piccolo coltivato ma che cresce anche spontaneo in natura, dal gusto dolce e nel contempo acidulo e dalle grandi proprietà benefiche, proprio come te e con il suo tipico colore viola, la tinta dell’elevazione spirituale.


Piccolo al punto che stavi in una mano, con il pelo un po’ arruffato ancora da cucciolo, ti abbiamo offerto cibo, sostegno e riparo. Ti abbiamo visto tranquillo accanto a Duetto a cui ti sei affidato e che da subito si è preso cura di te guidandoti in questa meravigliosa avventura che è la vita.


Sei stato parte integrante del gruppo umano e felino, con tutta l’esuberanza e la caparbietà della tua giovane età.

Eppure, in te si vedeva una scintilla, come un desiderio profondo: eri scalpitante, attendevi l’alba per uscire e sempre più tardavi nel rientro.


Con il tuo bagaglio di sicurezze acquisite in casa con noi, al fianco dei tuoi compagni di viaggio ti sei fatto grande e un giorno hai deciso per te: hai manifestato il tuo bisogno di realizzazione, la necessità di esprimere, come ogni essere vivente, ciò per cui tu eri portato.


Sei uscito di casa la mattina del 26 ottobre 2023 e da allora non ti ho più visto: a nulla sono valse le ricerche, nessuno ha risposto al messaggio riportato sui volantini e inutili sono stati i numerosi passaggi a piedi, trasportino alla mano, nella speranza di trovarti per ricondurti a casa.

Casa, per te, era altrove.


Tu sei stato per noi il micio dello scompiglio, della rottura degli schemi, dell’allenamento alla ricerca di nuovi equilibri: nessuno come te.


Poi, mesi dopo, una sera, ti sei mostrato al mio compagno, vi siete riconosciuti: tu con l’orecchio sbecco a causa di un indicente, longilineo, snello e l’inconfondibile miagolio, e lui, grande uomo, che si è chinato per una carezza ad accertarsi che tu stessi bene.

Vi siete salutati e il cerchio si è chiuso.


Ora so che abiti a pochi passi da noi, potresti tornare ma hai scelto un’altra vita. E noi, pur con la nostalgia di te che talvolta è ancora oggi una stretta al cuore, rispettiamo la tua decisione.


Quel tuo bisogno di varietà e di realizzazione si è manifestato come una forza interiore, una spinta che dal profondo è emersa tanto incontenibile da diventare atto di volontà.


Io credo, anzi ne sono certa, che sia stato davvero così per te.

Due vite in una, tanta pienezza in un micio così giovane, arrivato esile e fragile ma dalla grande anima.


Siamo orgogliosi di averti traghettato verso la tua nuova esistenza, orgogliosi di te: sono certa che sai offrire cure, conforto e sostegno agli umani che ora accompagni.


Vedo in te un grande maestro, vedo e porto a consapevolezza i doni che mi hai lasciato: rompere gli schemi, imparare a lasciare andare con amore e con cuore aperto accogliere il nuovo, talvolta l’imprevisto come occasione di crescita.


Là dove tutto è un attimo e ogni istante è diverso, c’è solo un tempo che conta ed è il momento presente dove io, dove tutti noi, possiamo davvero intimamente riconoscerci.

 

Buona vita dolce Mirty.

Di Lucia Toffoli

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