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SOTTO UN CIELO DI STELLE

Aggiornamento: 14 ott 2020

Piante e Anima-li e il senso del Noi ritrovato


In Maremma, nella campagna arida d’estate, in prossimità della “Casetta”, sul confine dell’oliveto, un Leccio sempreverde viene scelto quale luogo privilegiato per accogliere e testimoniare tutto l’Amore e la Gratitudine di una famiglia nei confronti di due preziosi animali: Ali, un cane vissuto con loro per 17 anni e Celeste, una gattina che ha riempito e arricchito la loro vita per 13 anni.

Il dolore e la sofferenza per la loro perdita sono stati incolmabili, ma la scelta di quel Leccio sempre verde, quale testimone silenzioso e accogliente delle loro storie di vita, racconta anche il profondo desiderio dell’umano di voler attingere dalla natura tutta la forza, la dignità e la determinazione per trasformare il dolore in rinnovato Amore.

Quel Leccio chiamato CelesteAli è infatti stato scelto da Gloria perché racchiude in sé delle preziose qualità. È una pianta sempreverde che anche in periodi di grande siccità riesce a manifestare tutto lo splendore della sua chioma molto rigogliosa, tanto da accogliere e permettere, a chi lo desidera, di sostare alla sua ombra, anche nelle ore più calde delle giornate estive, per vivere momenti di riposo e di profonda connessione con l’Universo.

Molti anni fa, i rovi di more che delimitavano il confine dell’oliveto stavano infestando tutto lo spazio circostante, soffocando il crescere di qualsiasi altra pianta. Il Leccio, con la sua perseveranza, anziché soccombere, modificò l’andamento del suo tronco per potersi adattare, facendosi strada tra i rovi, e continuare la sua corsa verso la vita. Quando Gloria e il suo babbo si accorsero di quanta forza e linfa vitale stesse esprimendo quella pianta intervennero per delimitare e far indietreggiare i rovi di more cosicché il Leccio fosse sostenuto nel manifestare tutto il suo splendore. Ora è cresciuto, è solido, rigoglioso, accogliente e racconta tutta la sua forza vitale. Sotto di lui giacciono le memorie di Celeste ed Ali che Susanna ha riposto con tanto Amore nel grembo della madre terra.

Alla sua ombra, anche nei giorni più caldi, si può rimanere in contatto con la sacralità della vita che continua incessante nelle sue varie forme.

È incredibile osservare come all’interno della sua chioma, composta da innumerevoli ramificazioni, una trama fatta di un intreccio di preziosi Cuori si dispieghi, nello spazio e nel tempo, e si palesi, sotto gli occhi di chi sa vedere oltre, come un insieme di preziosi legami che raccontano la storia di un’umanità che sta profondamente cambiando la relazione con gli Anima-li di cui si prende cura, fino ad affiancarli ed onorarli negli ultimi periodi di vita, nel trapasso e anche oltre. Ali, Celeste, Jock, Punto, Pepe, Sophia, Zeus, Miele, Nike, Marley, Frico, Timo, Icaro, Grace, Vanda, Marilyn e tanti altri. Cani, gatti, galline. Ognuno con un nome che in sé, fin dal primo sguardo, ha racchiuso tutto il senso dell’esperienza che si sarebbe andata manifestando insieme alla persona o alla famiglia che li avrebbe accolti. Storie intense di vita vissuta che hanno portato ad una trasformazione profonda sia dell’umano che dell’animale che a lui ha voluto affiancarsi, per fare un’esperienza unica in tutto l’universo.

La scelta di un Leccio, una storia nata come un balsamo per lenire una profonda ferita, per portare guarigione, proprio come gli Anima-li che ci stanno accanto sanno fare. Nessuno lo insegna loro, lo hanno dentro come impulso evolutivo e, con la semplicità e l’Amore Incondizionato che li contraddistingue, non possono far altro che offrire opportunità di guarigione a chi vorrà coglierla.

Certo all’inizio nessuno poteva immaginare come l’esperienza si sarebbe evoluta. Quando Gloria scelse quel Leccio per appendere il primo cuoricino, per onorare l’esperienza con Ali e Celeste, non avrebbe mai immaginato che, di lì a due anni, tanti altri cuori si sarebbero aggiunti a testimonianza dell’accoglienza, della condivisione, della solidarietà e della vicinanza che il genere umano ancora sa esprimere nei confronti dei propri simili che stanno vivendo o hanno vissuto l’esperienza del dover lasciare andare l’Anima-le con cui hanno condiviso un tratto della loro vita e insieme a lui, una parte della loro stessa vita, che non sarà mai più come prima. Un’umanità che oltre a crescere in consapevolezza e responsabilità, ancora sa manifestare empatia con chi ha sofferto o soffre, che sa aprire il cuore all’ascolto, che sa mettere da parte il giudizio o l’insegnamento di verità assolute per fermarsi semplicemente a stare nell’Ascolto Empatico dell’altro.

Un intreccio di Cuori tutti fatti rigorosamente a mano. Preparati e tagliati con immensa passione da Susanna e cuciti con dedizione ed esperienza da mamma Giuliana. Utilizzando stoffe preziose che hanno un sapore antico, che racchiudono in loro stesse la storia tramandata dell’arte della tessitura, ovvero degli innumerevoli intrecci della catena dell’ordito con l’infinito filo della trama. A testimoniare la modalità stessa con cui gli Anima-li entrano nella vita di chi li accoglie muovendosi, come in un telaio perfetto, intrecciando con immensa pazienza e dedizione, gli innumerevoli fili che danno forma all’esperienza con l’umano.

Cuori, ognuno dei quali nella sua unicità racconta l’incontro di due mondi, quello di una persona o di una famiglia e quello di un Anima-le che nell’Amore e nella co-evoluzione hanno dato origine ad un’esperienza terza, che è molto più della somma dei due mondi e che li vede indissolubilmente legati per sempre, oltre ciò che possiamo percepire con i nostri sensi.

Cuori che al tatto esprimono tutta la morbidezza di cui l’umanità ha profondamente bisogno e che spesso si trova racchiusa nei modi scelti dall’animale per avvicinarsi a noi quando siamo stanchi, delusi, affranti. Morbidezza che anche noi dovremmo riconquistare per poterla esprimere nei confronti delle persone che incontriamo e che ci sono accanto.

Cuori, ognuno di un diverso colore, a rappresentare l’unicità di ogni singola esperienza di relazione.

Cuori che parlano di storie intense, vissute e ora trasformate. Cuori che parlano di una parte dell’umanità, quella che vuole continuare a vivere l’Incontro autentico con l’altro, assaporando le emozioni che ne seguono.

Cuori, ora accolti tutti insieme, sotto lo stesso tetto fatto di rami, di foglie e, se si guarda più su, e si va oltre, sotto lo stesso manto di stelle.


esperta in Psicodramma Classico e facilitatrice della relazione Uomo - Animale - Uomo.




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